24/09/2020

I diciannove papabili di Edward Pentin

Par Don Pio Pace

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Nel suo ultimo libro, The Next Pope: The Leading Cardinal Candidates (Sophia Press, luglio 2020), Edward Pentin, corrispondente da Roma del National Catholic Register, traccia un ritratto dei diciannove cardinali che potrebbero essere eletti in un futuro conclave. A dire il vero, ha poca fiducia nelle possibilità di alcuni di loro, ma questo quadro di diciannove prelati fa luce sull’aspetto generale del Sacro Collegio.
Queste schede, che ha realizzato con altri specialisti in cardinologia (quattordici accademici), sono anche destinate a dare una risposta ad una domanda… cardinale. Come altri analisti, è rimasto molto sorpreso dalle confidenze di tanti partecipanti al conclave del 2013 sulla loro conoscenza molto superficiale dei nomi presentati loro dai cosiddetti « grandi elettori », i cardinali fortemente schierati che si battono per l’uno o per l’altro nome. Per esempio, molti di coloro che hanno votato per Jorge Bergoglio hanno confessato di non sapere chi fosse veramente. Questa mancanza di conoscenza tra i cardinali si è aggravata da quando papa Francesco ha smesso di tenere libere riunioni pre-concistoro nel 2016, durante le quali i membri del Sacro Collegio potevano parlare liberamente tra di loro e così conoscersi direttamente.
I cardinali « progressisti » che stanno emergendo, secondo E. Pentin, sono i cardinali Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, Pietro Parolin, segretario di Stato, e Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Nell’area che egli descrive come « più ortodossa », colloca le figure dei cardinali Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, Péter Erdő, arcivescovo di Budapest, Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, e Raymond Burke, ex Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, che è diventato un riferimento che non poteva essere trascurato.
In un’intervista rilasciata a Maike Hickson su LifeSIteNews il 13 luglio 2020, ha sostenuto che « uno o due hanno potenzialmente quello che serve per essere grandi papi santi ». Guarda chiaramente nella direzione « più ortodossa ». L’elezione di uno di loro porterebbe a una « valutazione franca del Vaticano II ». Questo auspicio è piuttosto caratteristico dell’evoluzione di molti degli ammiratori del precedente pontificato, quello di Benedetto XVI. Le loro speranze, o almeno i loro desideri, come testimoniano i blog di vaticanisti come Sandro Magister, Aldo Maria Valli, Marco Tosatti, vanno ora ben oltre il semplice ritorno di una « linea Benedetto XVI »: vorrebbero un vero e proprio riesame del Concilio.

Pio Pace