20/11/2020

Una Curia sempre più accentratrice

Par Don Pio Pace

Français, English

Le Congregazioni per il Clero, per gli Istituti di vita consacrata e per i Vescovi limitano sempre più la libertà di quei vescovi, la cui linea non risulti «corretta» e presso i quali si moltiplicano le visite canoniche, dette talvolta «visite fraterne». Il sospetto degli uffici romani riguarda particolarmente l’indipendenza che manifestano talune comunità religiose, che spesso attirano molte vocazioni.

Con un rescritto dell’11 maggio 2016 era stato deciso che l’erezione di un istituto diocesano di vita consacrata dovesse essere preceduta, sotto pena di nullità, da una consultazione preventiva della Santa Sede, ciò principalmente in quanto i Successori degli Apostoli potrebbero procedere con fondazioni «senza il sufficiente discernimento».

Giro di vite supplementare: il motu proprio Authenticum charismatis del primo novembre 2020 assume una misura inaudita, che toglie ai vescovi la possibilità di erigere in totale indipendenza un istituto religioso, modificando il canone 579, in modo tale da dover essere ormai richiesta una preventiva autorizzazione della Santa Sede – licentia – e che questa debba essere concessa per iscritto – praevia licentia Sedis Apostolicae scripto data -.

Avete detto riforma della Curia? Avete detto sinodalità?

Pio Pace